La leishmaniosi è una malattia infettiva e contagiosa presente in oltre 70 paesi del mondo.
E’ provocata da un microscopico parassita e colpisce principalmente il cane e raramente anche l’uomo.
SI trasmette attraverso la puntura di un insetto, il Phlebotomus Papatasi, comunemente detto flebotomo o pappatacio. Il flebotomo è delle dimensioni di qualche mm e somigliante ad una piccola zanzara, anche per il fatto che, come quest’ultima, quando la femmina deve portare a maturazione le uova si nutre del sangue dell’ospite.
La leishmaniosi canina è la terza malattia trasmessa da vettori più importante al mondo, sia per diffusione che per gravità. E’ ormai presente in tutta Italia e benché esistano dei farmaci e delle cure per tenere sotto controllo i sintomi e l'evolversi dell'infezione, dalla leishmaniosi il cane può difficilmente guarire; ecco perché la prevenzione è fondamentale così come riconoscerne per tempo i sintomi.
Quando e dove il tuo cane è più a rischio Leishmaniosi
I pappataci prediligono le aree collinari e con abbondante vegetazione, tuttavia, possono essere presenti anche in ambienti domestici.
Di giorno rimangono tendenzialmente inattivi in luoghi bui e riparati (anfratti di muretti, incavi di alberi, angoli di stalle):la loro attività è, infatti, prevalentemente crepuscolare e notturna con picchi di intensità intorno alla mezzanotte e nell’ora che precede il sorgere del sole.
Le aree del corpo che i flebotomi prediligono per pungere sono le pinne auricolari, il naso e l’addome.
In Italia i pappataci sono generalmente più attivi da maggio a ottobre. Le zone litoranee del centro e del sud sono le aree a rischio maggiore ma negli ultimi dieci anni si è registrato un aumento dell'area di diffusione della malattia, ora presente anche in molte aree nel nord Italia.
Per questo, purtroppo, presso la nostra clinica i nostri veterinari hanno individuato come positivi alla Leishmania anche cani nati e cresciuti a Brescia, in alcuni casi nel pieno centro cittadino.
I sintomi
La leishmaniosi può rimanere asintomatica per molto tempo (da 3 mesi a 7 anni). In ogni caso, i primi sintomi possono essere appetito capriccioso, dimagrimento e stanchezza.
Tra i segni più evidenti della malattia possono poi insorgere alterazioni della pelle e del mantello (dermatite con forfora, perdita di pelo, ulcere, pustole e ipercheratosi nasale e/o digitale).
Seguono sanguinamento dal naso, ingrossamento dei linfonodi, problemi agli occhi (congiuntivite, uveite, ecc.), problemi renali, alle articolazioni e ad altri organi interni, questi ultimi in genere rilevabili dal veterinario tramite approfondimenti.
Si tratta di una malattia cronica e grave, soprattutto se non diagnosticata precocemente.
Per questo è necessario verificare quanto prima se il nostro animale ha contratto l'infezione.
La diagnosi può essere effettuata tramite esame sierologico specifico, che potrà essere attendibile dopo circa sei mesi dal momento in cui è stata contratta l’infezione.
La prevenzione prima di tutto
Per evitare che il nostro cane contragga la Leishmaniosi la prevenzione è fondamentale.
L’utilizzo nel cane di repellenti contro i pappataci rappresenta uno strumento prezioso, poco costoso, di facile reperibilità e applicazione. Questi, scelti in base alle proprie esigenze e su indicazione del veterinario, sono:
Formulazioni spot-on: attive per 3 settimane circa, consigliate se si porta il cane ad es. in vacanza in zone a rischio, oppure come trattamento di routine, da ripetere ogni mese. Vanno somministrate una settimana prima della partenza applicando il prodotto sulla cute dell’animale seguendo le indicazioni riportate sulla confezione
Collari: attivi da 4 a 8 mesi. Sono consigliati soprattutto per cani che vivono all’aperto, anche di notte, o in un’area endemica per leishmania. Il collare va applicato da 2 a 10 giorni (a seconda del tipo di collare) prima dell’introduzione del cane in area endemica e utilizzato e sostituito secondo le indicazioni della casa produttrice.
Il vaccino: va utilizzato solo in cani sieronegativi e a partire dai 6 mesi d’età. La vaccinazione non protegge il cane al 100% e non deve quindi escludere le altre misure preventive.
Ricordiamo di non lasciare il cane all’esterno nelle ore notturne se vi trovate in zone a rischio leishmaniosi.
Esiste una cura per la Leishmaniosi?
Attualmente la guarigione o la totale remissione dell’infezione sono possibili, anche se legate a caratteristiche intrinseche all’animale che variano di soggetto in soggetto.
Con una diagnosi precoce, la cura permette altresì di gestire i sintomi e tenere sotto controllo la malattia garantendo una buona qualità di vita.
La Clinica Veterinaria si propone come punto di riferimento per la prevenzione, la diagnosi e la cura della leishmaniosi. Attraverso diversi test diagnostici i nostri specialisti individuano la scelta terapeutica migliore. I farmaci vengono scelti in base allo stadio in cui la malattia si presenta e con attenzione al monitoraggio degli effetti collaterali e relativi eventuali aggiustamenti della terapia. In una malattia così variegata e complessa, è particolarmente importante disporre dei mezzi diagnostici e dei servizi specialistici collegati: la clinica in tal senso è attrezzata per effettuare visite oculistiche, esami citopatologici, prelievi di midollo osseo e trasfusioni di sangue in caso di necessità.